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Prank Advertising: lo scherzo virale

Ormai il mondo sta cambiando, e quello dei media si arricchisce giorno dopo giorno di nuovi canali dove poter comunicare la propria presenza, cercando un numero di contatti sempre maggiore. Se prima bastava uno spot in tv o in generale una campagna di comunicazione above the line per generare visibilità, oggi sempre più brand, cercano di aggiungere o sostituire le tradizionali forme di pubblicità, con nuove forme pubblicitarie below the line, che comprendono social network, ed in generale, tutte le attività di comunicazione di marketing diverse dalla pubblicità tradizionale. L’obiettivo è virare verso un tipo di comunicazione dove le persone possono condividere con una foto o un video dei momenti emozionanti con i propri amici e conoscenti.
 
Da ormai qualche tempo impazzano sui social video virali di un advertising non convenzionale. Questo tipo di pubblicità viene chiamato Prank Marketing, o Prank Adverting, cioè una comunicazione basata sullo scherzo, che ha l’intenzione di attirare un numero elevato di contatti attraverso l’effetto virale delle sue manifestazioni. Nel prank si viene presi alla sprovvista da un evento insolito, che ci trascina con sé spaventandoci o facendoci ridere, per poi ributtarci nella nostra solita realtà con un bel sospiro di sollievo, nella maggior parte dei casi.
 
Il “Prank” (scherzo) ha la qualità di colpire immediatamente l’attenzione del pubblico perché:
 
  • Fa ridere
  • Tira fuori il nostro lato sadico: adoriamo vedere gli altri subite uno scherzo
  • Pone l’attenzione su un brand in maniera alternativa
  • Se fatto nel modo giusto e diffuso attraverso i giusti canali (media) ha una risonanza pazzesca.
È proprio la storia a renderlo uno strumento fortissimo nel marketing: il prankvertising (il neologismo per indicare la pubblicità mascherata da prank) è una forma non convenzionale di storytelling, ovvero del raccontare vere e proprie storie, attività oggi fondamentale per ogni azienda, fuori e dentro il web. Storie che puntano dritte all’engagement, senza però mai allontanarsi dal concept aziendale. E così accade anche con i pranks.
 
Le campagne di prankvertising si stanno moltiplicando, tanto che secondo alcuni ce ne sarebbero pure troppe, ma in fondo i brand ne hanno compreso l’enorme potenziale in fatto di viralità, visto che non colpiscono solo i diretti protagonisti, ma noi spettatori 2.0 che vogliamo sempre più aziende pronte a darci emozioni, piuttosto che fredde informazioni.
 
Ad ogni modo, come per ogni altra strategia promozionale, anche qui si è sempre soggetti al rischio non di non incontrare il favore del pubblico: uno scherzo può risultare di cattivo gusto, troppo sfacciato o a volte semplicemente inefficace. Ma abbiamo un po’ di coraggio, voglia di sorprendere e distinguersi e rischiamo!